Tentare di capire quando non vi è nulla da capire e non cercare di capire quando bisognerebbe capire per non morire.
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di momix 9 commenti
Tentare di capire quando non vi è nulla da capire e non cercare di capire quando bisognerebbe capire per non morire.
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di momix 6 commenti
Cos’è che ancora cerco di risolvere e capire?
M’ostino la distanza a misurare
tra il tuo mondo così lontano
che mai col mio ha colliso, – semmai eclissato
il libro dei ruoli, aperto sul tuo nome,
ancora aspetta la tua firma
Il filo del rammendo ha ormai ceduto:
troppo gonfio quel fantoccio a tua figura
l’ho messo a sedere al tuo posto, a tavola
gli ho sorriso, l’ho imboccato coi minuti di bambina,
nessuna magia, nessuna trasformazione.
E ho cominciato a chiedere ai morti.
Molto più semplice sarebbe ignorarti
di continuare a chiedermi
di cos’è fatto il fervore che ti brucia.
mmp – al padre che non fosti
dipinto Kristin Vestgard
di momix 3 commenti
Cicatrice consolatoria:
ferita rimarginata, chiusa,
dolore evaporato.
Boriosa prova di una stilettata
a cui si è sopravvissuti.
Lente attraverso la quale
rileggere il passato,
tatuaggio disegnato
dagli errori. Permanente.
di momix 2 commenti
Il primo ad andarsene è il nome dell’autore
diligentemente seguito dal titolo, dalla trama,
dal finale mozzafiato, dall’intero romanzo
che all’improvviso diventa come se non l’avessi mai letto,
nemmeno mai sentito,
come se, uno per uno, i ricordi che eri solito ospitare
avessero deciso di accasarsi nell’emisfero meridionale del cervello,
in un piccolo villaggio di pescatori dove non ci sono telefoni.
Molto tempo fa hai dato il bacio d’addio ai nomi delle nove Muse
e hai visto fare le valigie a quella equazione quadratica,
e anche adesso, che mandi a memoria l’ordine dei pianeti,
qualcos’altro scivola via, forse quale sia il fiore simbolo di uno stato,
l’indirizzo di uno zio, la capitale del Paraguay.
Qualunque sia la cosa che ti sforzi di ricordare
non ti sta certo in bilico sulla punta della lingua,
né se ne sta rintanata in qualche oscuro angolo della tua milza.
Se ne è andata galleggiando lungo un cupo fiume mitologico
il cui nome, a quanto ricordi, comincia per L,
giù lungo la strada del tuo oblio dove ti unirai a quanti
hanno scordato come si nuota e come si pedala una bici.
È normale che ti alzi nel mezzo della notte
per controllare la data di una famosa battaglia in un libro di guerra.
È normale che la luna dalla finestra sembri uscita
da una poesia d’amore che un tempo sapevi a memoria.
Billy Collins – dimenticanza
musica (fin troppo facile la scelta): Peter Gabriel – I don’t remember
di momix 2 commenti
Non capirsi è terribile
non capirsi e abbracciarsi,
ma benché sembri strano,
è altrettanto terribile
capirsi totalmente.
Ed io, precocemente illuminato,
la tenera tua anima non voglio
mortificare con l’incomprensione,
né con la comprensione uccidere.
Evgenij Aleksandrovic Evtushenko
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È urgente l’amore.
È urgente una barca in mare.
È urgente distruggere certe parole,
odio, solitudine e crudeltà,
alcuni lamenti,
molte spade.
È urgente inventare allegria,
moltiplicare i baci, i raccolti,
è urgente scoprire rose e fiumi
e mattine limpide.
Cade il silenzio sulle spalle e la luce
impura, fino a dolere.
È urgente l’amore, è urgente
Restare.
Eugénio de Andrade – urgentemente
(trad. Mariangela Semprevivo)
di momix 11 commenti
Ma l’albero per me è una sorella, lei
vive sola in un cottage verde
lassù in aria e so cosa potrebbe
succedere, batterebbe le sue verdi mani,
scuoterebbe i suoi verdi capelli, lei
mi accoglierebbe. A dire il vero
ho provato a fare la brava ma talvolta
una persona deve proprio evadere e
agire come la selvaggia, molleggiata cosa
che era un tempo. È impossibile non
ricordare il selvaggio e rivolerlo indietro. Così
se un giorno non mi doveste trovare, potreste
guardare dentro quell’albero o – certo
è possibile – sotto di esso.
di momix 5 commenti
Ogni mattina
Cancelliamo i sogni
Con cautela costruiamo i discorsi
Le nostre vesti sono un nido di ferro.
Ogni mattina
Salutiamo gli amici di ieri
Le notti si dilatano come fisarmoniche
– Suoni, rimpianti, baci perduti
La mia infanzia è piena di canneti.
Ho speso molto vento per diventare adulto.
Ma solo così ho imparato
a distinguere i fruscii più impercettibili,
a parlare con precisione nei misteri.
Manolis Anagnostakis
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Tra la forma della Vita e la Vita
La differenza è la stessa
Di un Liquore fra le Labbra
E un Liquore nella Bottiglia
L’ultimo – eccellente da conservare –
Ma per l’estatico bisogno
Lo stappato è superiore –
Lo so perché ho provato
Emily Dickinson J1101