Ufficialmente il cuore
è oblungo, muscolare,
colmo di nostalgia.
Ma quanti l’han dipinto, quelli sanno
che il cuore è anche puntuto
come una stella e qualche volta è
inzaccherato fradicio
come un cane randagio in piena notte
e talvolta possente
come lo è il tamburo d’un arcangelo.
E talvolta d’un cubo ha forma come
il sogno d’un geometra-inventore
ed è talvolta allegramente tondo
come una palla incontro ad una rete.
Ed è come sottile linea a volte
e a volte è così come un’esplosione.
E dentro al cuore c’è
soltanto un fiume,
e c’è una diga e ostacola il cammino,
e tutt’al più c’è un pesce piccolino
privo d’ingenti aurei capitali.
Assai più somigliante ad un geloso
e grigio pescegatto.
Certo non lo si nota
al primo impatto.
Ma quanti l’han dipinto, quelli sanno
che innanzi tutto avrebbero dovuto
dismettere gli occhiali,
il loro specchio,
gettar via la matita punta fine
e la carta carbone
e molto, molto a lungo camminare
all’aria aperta,
via di casa, fuori.
Miroslav Holub
Musica the herbaliser- same as it never was
