Scricchiola la prateria.
Dalle sue crepe la terra reclama
l’acquazzone. Un affanno riarso spacca
l’aria. Brama l’orizzonte
murato dalla sete. Uno sbuffo picchia sulla testa
del fumante erbaio. Crepita il seminato.
Gli dei se ne stanno
ben oltre le preghiere.
(Qualcuno
scriva
dica
canti)
Sulla gola riarsa
l’acqua si riversi
percorra il fiume del sogno
la cavità sabbiosa dell’insonnia
e dissecchi* la spugna del silenzio.
Sfoci la corrente di segni e suoni
nel delta finale delle domande.
Un solo alveo per due sbocchi:
quello dell’onda che forse risponde
quello della roccia che senz’altro tace.
All’alba rumor d’acqua trabocchi dalla crepa.
traduzione di Alessio Brandolini e Martha Canfield
*ndr avrei tradotto con ‘impregni’