Nel mio vagare rimbalzando
nel vuoto che non mi trova,
dove c’è tutto, e tutti, tranne me
incontro il mio angelo,
lui dorme la noia dell’infinità.
Vestito di dimenticanza
alza lenta la testa e capisco l’inedia
Devo, lesta, di umana gioia alimentarlo
e sprimacciare le sue ali
di terreno e confinato stupore.
mmp