Parole nel Secchio

Attinte dal fondo degli animi


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resistere indegni

senza valori
ancor più oggi resisto
tra i papaveri

mmp

Ma sì, ma sì, anch’io sono qua, fra quelli
che resistono. È persino facile,
a paragone di Katowice o Montevideo.
Qua e là resti di campagna,
binari arrugginiti, calabroni.
Un fiumiciattolo, noccioli e ontani,
perché non sono bastati i fondi
per far piazza pulita. Sopra l’acqua lurida
il ronzio dei fili ad alta tensione
non mi disturba. Mi vuol convincere
che potrei leggere ancora un po’,
prima che faccia buio.
E se mi voglio annoiare,
ho la televisione, l’ovatta colorata
sugli occhi, mentre di fuori
i ragazzini suicidi sulle Honda
sgommano in tondo sulla piazza bagnata. Anche il fracasso,
anche la sete di vendetta sono pur un segno di vita.
In questa fioca luce prima del sonno
niente coliche, nessun vero dolore.
Come un lieve crampo nei muscoli
sentiamo, loro e io, sbadigliando,
di minuto in minuto il tempo
farsi più piccolo.

Hans Magnus Enzensberger – luce residua

 

musica: Coro delle mondine di Correggio- son la mondina, son la sfruttata

Françoise De Felice - Tutt'Art@ (1)

francoise de felice


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mi unisco alle rane

Non più teorie: mi unisco al coro delle rane.
Voglio sentirle gracidare stanotte, circondandomi.
Nel loro alfabeto percepisco una sola vocale
e il gorgoglio dello stagno.
Il piano che ci hanno dato suona le medesime note
fin troppo ripetute. Basta.
Forse è un angelo quell’ombra
che s’innalza all’entrata della mia caverna.
Non mi risulta.
Le tenebre di Dio mai lasciano vedere qualcosa chiaramente.
Il tempo può girare intorno,
dipende dalla pioggia, dal vento tra gli alberi.
Non più teorie: abbiamo già ascoltato lo spettro,
zittiamo il Principe Amleto.
Per oggi mi bastano le voci delle rane,
voglio sentirle gracidare stanotte più vicine
lasciando che riempiano i miei sensi
con il loro taoismo solitario
fino a cancellare i misteri del mondo.
Con i loro cori mi abbandono all’estrema grazia.

Eugenio Montejo – le rane

musica philip glass – metamorphosis I

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essam marouf

 


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tabula rasa

Capirò se vorrai chiudere i tuoi petali
la sera, nella notte il silenzio è divino
e il divino è un boato, certi fiori non
resistono neanche al vento.

Stringi la corolla più che puoi,
con l’alba ai petali stropicciati
sfuggirà il tuo sorriso inconsapevole,
tu, felice del tuo solo esistere.

Non c’è nient’altro che devi capire.

mmp – ‘Capirò’

musica Arvo Part – tabula rasa

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elena ray